Novembre: mese della Fondazione Rotary

Durante le visite ai club, se pur abbastanza raramente, da qualche socio che mi guarda con gli occhi furbescamente inquisitori, mi sento chiedere:
“Ma la Rotary Foundation…”
Lo interrompo con una domanda a mia volta:
“Illustrami come e cosa sarebbe il Rotary senza la sua Fondazione”.
Senza la Rotary Foundation probabilmente saremmo solo una associazione benefica, meno progettuale e meno internazionale, e la conversazione termina concordando che la dovremmo conoscere ed usare di più per non perdere la capacità di ideare, di ricercare, di fare e non solo di finanziare.
Mi è capitato, in un paese arabo dalle tradizioni antiche che noi abbiamo abbandonato non molti anni fa, di vedere i poveri che bussano alla porta, in un giorno fisso della settimana, si mettono in fila ed attendono l’elemosina.
Questo gesto rituale, li sfama per un giorno e per molti di loro è la sola risorsa. Un fatto positivo, senza dubbio, ma il Rotary ci chiede non di donare un pesce, che sfama per un giorno, ma di insegnare a pescare, per poter mangiare tutti i giorni e diventare un pescatore.
La Fondazione, il cui nome esatto è “The ROTARY FOUNDATION of ROTARY INTERNATIONAL”, appartiene al Rotary International, che è l’associazione di tutti i nostri Club sparsi per il mondo, ma pur essendo di tutti i Club, a volte viene percepita come una realtà lontana, ma è nostra.
Essa non finanzia progetti suoi, ma solo programmi e progetti nostri, proposti da Club o da Distretti, quindi ideati e decisi da noi e, a maggior ragione, dovremmo sentirla come la nostra fabbrica dei sogni.
Potrebbe essere più facile dare e così magari semplificheremmo i problemi a qualcuno, li risolveremmo a coloro che, non essendosi mai impegnati in un progetto umanitario, sono poco propensi a farlo per una supposta mancanza di tempo, ma è in effetti una mancanza di abitudine mentale.
Il tempo è una risorsa che ci è data in una quantità nota, il suo utilizzo è da noi suddiviso in pezzetti, anche minuscoli, che significano per i rotariani attivi: “pur col tempo che mi manca, quando avete bisogno sono qui”.
Qualche altro obbietta, ma io non sono mai stato interpellato, il che può essere parzialmente vero se nel Club non vi è condivisione, se non si fanno lavorare le commissioni che dovrebbero essere allargate, anziché fatte di poche persone o addirittura di singoli. Non si parla di Rotary se non si parla di progetti,ed occorre farlo in incontri tipo “brain storming”, preferibilmente collegandoci ad internet per vedere le cose che altri club fanno in altre parti del mondo.
La sola visione dei bollettini degli altri Club mostrerebbe la capacità mostruosa di pensare, fare e fare bene, manca spessissimo l’ultimo pezzo del nostro dovere, il far sapere, che per noi significa non pubblicità di quanto siamo bravi, ma orgoglio e speranza di creare emulazione.
Uno delle affermazioni più note di Steve Jobs per motivare i giovani era: “Siate affamati. Siate folli.” E noi rotariani del mondo lo siamo stati quando abbiamo sognato nel 1978 di vaccinare tutti, tutti, non i nostri, ma tutti i bambini del mondo contro la maledetta malattia che li toccava profondamente nel corpo, nella qualità della vita, e se non li uccideva subito ne condannava molti altri a vivere in un polmone d’acciaio, per sempre.
Da allora abbiamo cominciato a vaccinare i bambini, abbiamo chiesto aiuto a tutti data l’enormità dei numeri, la difficoltà di raggiungerli, di convincere i loro genitori.

Le difficoltà logistiche non ci hanno fermato, abbiamo cominciato a mandare rotariani volontari a fare le vaccinazioni. Non abbiamo mai smesso anche quando abbiamo avuto il sentore dell’enormità del problema e forse qualche senso di smarrimento o di abitudine, che è ancor più pericolosa. Abbiamo imbarcato nella nostra avventura associazioni internazionali americane, l’organizzazione mondiale della sanità, l’UNESCO, governi dapprima restii o impossibilitati a dare, ma consci della bellezza del risultato, abbiamo dato anche quando molti governi si sono tirati indietro.
Ed ora, a distanza di 33 anni, vediamo la luce, tutti i dati dicono che la data di dichiarazione che il mondo è libero dalla polio, potrebbe essere vicina, speriamo che possano esser presentati all’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’Assemblea di Gennaio 2013 tutti i documenti necessari.
Siamo stati folli, siamo stati forti, abbiamo vinto tutti i dubbi e ora dobbiamo fare l’ultimo sforzo, ma sappiamo di essere in grado di procurare l’ultima necessità finanziaria a raggiungere lo scopo.
Solo questo progetto avrebbe giustificato la nascita del Rotary, solo per questo varrebbe la pena di essere orgogliosi di essere rotariani.
Anche la grandiosa operazione Polio Plus, che oggi è il grande progetto strategico, che tutto il mondo conosce, nacque in un Club, fra l’altro italiano, come progetto per le Filippine. Poi, grazie al crescente numero di Club che, via via ad essa si aggregarono, l’iniziativa ampliò gradualmente il suo raggio d’azione, finché nel 1983 il Consiglio Centrale, ed a seguire, il Consiglio di Legislazione del 1986, decisero di farne un progetto globale, per vaccinare, contro questa terribile malattia, tutti i bambini del mondo.
E tutti noi, tutti i rotariani del mondo, al momento finale avremo dato 1 miliardo e 200 milioni di $.
Sì siamo stati folli, abbiamo sognato, abbiamo lottato e realizzato il nostro grande sogno.
Poi il progetto Visione Futura che ha aggiornato la selva poco digeribile delle antiche regole che in una annualità avrebbero voluto far conoscere il meccanismo delle contribuzioni e delle sovvenzioni, ha reso un gran servizio per eseguire i progetti che facciamo siano essi locali o internazionali sempre grazie alla nostra Fondazione.
Ma soprattutto tanto dobbiamo alle persone che lavorano da due anni su Visione Futura il nostro “Dream Team”, i cui componenti sono indicati nell’organigramma, ugualmente tanto dobbiamo ai Past-President e Presidenti di club, ai soci che ci hanno creduto, a tutti quelli che hanno smistato fogli, cifre, istruzioni, che hanno bussato alle porte per chiedere, sollecitare e ricevere fondi.
Possiamo dare a tutti loro in questo mondo in cui tutto si compra e tutto si vende, solo un grande comune abbraccio e la certezza di aver contribuito a fare queste cose meravigliose, donando al progetto tempo e fatica .
La gioia di ognuno di noi è quella riceviamo di ritorno dalla gioia che abbiamo donato e questa farà parte importante dei nostri ricordi.
Buon Rotary a tutti
Pier Luigi

P.S.: A Novembre, al 50% dei rotariani nel nostro distretto attuale, occorreranno le gomme termiche per venire a Firenze il 19, al SEFF (Seminario sul l’effettivo), che si terrà al dipartimento Militare di Medicina Legale di Firenze (Caserma Redi, via Venezia, 5), preparatele.
Parleremo di cosa fare, come fare per fare di più, per essere di più, per cooptare ed essere rotariani migliori.

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