Cari Rotariani e Rotariane del Distretto 2070,

Che bello!

È già marzo, il mese dell’alfabetizzazione.

Ho appena concluso la conduzione di un convegno a Firenze dedicato a “Sinergie tra ricerca scientifica e imprese” organizzata in modo sapiente da Stefano Lagi, Presidente del R.C. Firenze Sesto Calenzano, sotto l’egida di tutti i Club dell’Area Medicea.

Quante energie spese per comprendere dove volgere il passo per tenere in piedi il sapere, la cultura, la voglia di scoprire cose nuove da una parte, ed il reperimento delle risorse dall’altra, senza le quali tutte le imprese umane e tutti gli ideali diventano utopia. Eppure per andare avanti o per andare oltre come si direbbe oggi, è necessario non arrendersi.

L’intelligenza è una grande materia prima ma ha bisogno di essere perseverante se non vuole essere fuoco fatuo. La perseveranza nella ricerca di base porta alla ricerca applicata e questa porta, se opportunamente finanziata e sostenuta, ai prodotti industriali. Il momento è difficile in quanto la crisi internazionale e locale rende ardua la disponibilità delle imprese (e anche degli Stati) al finanziamento per ricerca ed innovazione.

Cosa si fa quando sotto sforzo si va in debito di ossigeno? Semplice. Si rallenta il passo. Ecco! Poiché non è pensabile che la civiltà dei consumi si fermi, possiamo suggerire che questa civiltà si fermi di “sprecare”, cioè sappia tornare ad economie di mercato compatibili con le risorse disponibili.

Alfabetizzare significa dare agli esseri umani i mezzi necessari e sufficienti all’inserimento nel mondo tecnologico attuale in modo da dare all’uomo pari opportunità di lavoro.

Nel nostro paese dove si è ormai instaurata un’educazione di massa a lungo termine, cioè dove si studia fino a quando non si è raggiunta una laurea, il problema che si pone ora è: fino a quando può reggere il sistema così detto dei “tutti Generali” o ”tutti Piloti”. Forse il paese ha bisogno di più meccanici, più tecnici e meno piloti, visto che oltretutto se uno comincia a fare selezione, cioè guarda al merito e alle capacità, alla fine di piloti se ne trovano pochi.

Anche nell’istruzione occorre non sprecare risorse. Forse è finito il tempo del tutto subito a tutti, ed è finito anche il tempo delle risorse distribuite a “pioggia”. Capisco che qualcuno vorrebbe conservare le cose come stanno, ma attenzione che alla fine, come si diceva una volta, chi ha più benzina vince.

I nostri giovani devono imparare che nel mondo globalizzato di oggi non si regala più niente a nessuno. Nessuno ti riconoscerà come leader se non vali qualche cosa.

La spesa per l’istruzione, quando c’è crisi e competizione, deve produrre talenti veri. Poi le leggi di mercato fanno la loro selezione. Non va bene? Pensate all’alternativa! Se una società perde il piacere di insegnare e premiare i migliori produce sempre più, come sta accadendo oggi, soggetti che non lavorano e non studiano. Qualcuno dovrà pensarci.

Per ora mi auguro che il Rotary continui a finanziare ovunque progetti di alfabetizzazione nel mondo (2.664 sovvenzioni negli ultimi 5 anni) in modo da contribuire per ciò che è possibile a combattere la madre di tutti i problemi e cioè l’ignoranza. Localmente ci sarà sempre, se vi guardate attorno, qualche migrante analfabeta da aiutare o qualche soggetto che non trova lavoro perché non ha le capacità di utilizzare un sistema informatico.

Su tutto questo vale sempre ricordare con Confucio che “la sapienza è sapere di non sapere”.

Un caro saluto

Mario

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