Febbraio è il mese dedicato dal R.I. all’Alfabetizzazione.


Care Amiche ed Amici rotariani,
mi pare significativo iniziare riportando alcuni dati peraltro facilmente rilevabili via internet.
L’UNICEF stima che un miliardo di bambini ed adulti, circa il 15 % della popolazione mondiale, manchi della alfabetizzazione di base.
Secondo l’International Reading Association 113 milioni di bambini, in paesi in via di sviluppo, non vanno a scuola e non imparano a leggere. Secondo l’UNESCO, le percentuali di alfabetizzazione sono assai diverse nel mondo, scendono dal 99% del Nord America, Europa e gran parte delle ex Repubbliche Sovietiche, a tassi ben più bassi nei Paesi in via di sviluppo (vedasi, ad esempio, il 23% dell’Africa occidentale).
Si stima che circa 500 milioni di analfabeti siano donne, il che dimostra che, ancora una volta, sono proprio le donne le più colpite.
Non ci vuol molto a comprendere che la situazione descritta è strettamente connessa al tenore di vita di certe popolazioni, in certi Paesi dove non si vive ma si “sopravvive” e si può comprendere, altresì, come una situazione del genere comporti vari problemi: ci sono difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro, le madri non sono in condizione di curare bene i loro figli, non potendo nemmeno leggere le prescrizioni sui medicinali che devono somministrare loro, i genitori non sono all’altezza di dare un’adeguata educazione ai loro figli.
In questi Paesi vengono quindi a mancare le condizioni per lo sviluppo umano, riportate in un documento delle Nazioni Unite, ove è dichiarato che tale sviluppo può attuarsi solo ove sussistano tre condizioni di base:
la sanità, un tenore di vita pur modesto ma accettabile, l’acculturazione.
Nei Paesi sviluppati esiste un’altra sorta di inalfabetizzazione, diversa da quella precedente, causata dallo sviluppo vertiginoso della informatizzazione e dei nuovi mezzi di comunicazione, in quanto, una persona può dirsi alfabetizzata solo se le sue conoscenze la rendono almeno sufficientemente abile a muoversi nella collettività e nell’ambiente nel quale vive.
Infine, se vogliamo esaminare il problema nella sua globalità, non possiamo dimenticare le problematiche causate dalle immigrazioni, presenti anche nel nostro Paese.
È ormai un fatto accertato che una parte dei cittadini stranieri immigrati si è inserita nel nostro mondo del lavoro e, quindi, nella collettività, per cui, la conoscenza da parte loro della nostra lingua è diventata un fatto irrinunciabile, vuoi perché possano svolgere al meglio il loro lavoro, vuoi perché possano muoversi nella nostra realtà, ivi incluso l’apprendimento della nostra normazione.
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Se questo è lo scenario che fare?
Il Rotary Internazionale, sin dall’inizio del programma umanitario “3-H”, destinato ad iniziative di grande respiro, ha incluso tra gli obiettivi prioritari quello della alfabetizzazione e la Rotary Foundation, nel Piano di Visione Futura, ha individuato sei aree di intervento, tra le quali la quinta è destinata alla “alfabetizzazione ed educazione di base, allo scopo di ridurre la disparità nell’educazione in base al sesso, aumentare l’alfabetizzazione degli adulti, rafforzare il sostegno alla alfabetizzazione ed educazione ed il finanziamento per gli studi relativi”.
Cosa avviene nel nostro Distretto?
Come sempre il nostro 2070 è attivo e, nella Rivista relativa al corrente mese, potete avere una visione dei progetti che hanno interessato i Club.
Essi sono principalmente rivolti al mondo giovanile, ai disabili, agli immigrati ed alle loro famiglie, al mondo della scuola, hanno una visione anche internazionale attraverso le sovvenzioni e l’Apim.
In molti progetti si impegnano personalmente rotariani o loro familiari, che provengono o lavorano nell’ambito dell’educazione.
Cari saluti e buon Rotary.
Vinicio

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