Fino a pochi mesi fa si è molto dibattuto di cambiamenti climatici. Sembrano passati anni da quando si dibatteva delle manifestazione legate a Greta Thunberg e il movimento studentesco internazionale Fridays for Future che avevano monopolizzato il dibattito pubblico e politico creando, come spesso accade su temi tanto delicati e impattanti in un senso o nell’altro sui nostri stili di vita, opinioni molto distanti non solo tra le persone, ma anche a livello politico. Molto ha fatto discutere, a tal proposito, la scelta degli USA di ritirarsi dagli “Accordi di Parigi” sul clima sia per le conseguenza in tema di lotta all’inquinamento sia per aver in qualche modo rimesso in discussione ciò che oramai sembrava essere accettato a livello pubblico e politico. Ciò ha ingenerato ulteriori perplessità tra le persone su quanto sia effettivamente responsabilità dell’uomo e sulla necessità di intervenire, disorientato ulteriormente l’opinione pubblica che, a seguito delle contrapposizioni politiche, hanno maturato il legittimo dubbio che non vi siano certezze scientifiche.

In realtà questo non corrisponde all’opinione della stragrande maggioranza dei ricercatori e molto spesso non si ha la reale consapevolezza dei possibili rischi per il futuro perché le conseguenze dell’attuale cambiamento in atto appaiono, comunque, lontane e di pertinenza delle generazioni future e l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo a livello planetario hanno fatto scivolare in secondo piano. In realtà, i cambiamenti climatici non sono destinati a scomparire automaticamente nel giro di poco tempo, anzi condizioneranno ulteriormente la vita dell’uomo sul pianeta, ecco perché deve rimanere una nostra priorità mantenere accesa una luce su questo argomento, anche in momenti difficili come questi. Ma per farlo dobbiamo ripartire da dati oggettivi, ed è proprio lo studio del clima passato che ci offre chiavi di lettura per interpretare il nostro futuro e lo studio del passato è stato ed è tuttora fondamentale per chiarirci come l’attuale riscaldamento sia per gran parte di origine antropica e collegato all’utilizzo intensivo dei combustibili fossili.

Il Rotary Club Cascina e Monte Pisano, nell’ottica di aiutare le persone a meglio comprendere il cambiamento climatico, le sue origini e quali responsabilità ha l’uomo a riguardo a partire da fatti concreti, ha organizzato un seminario gratuito, patrocinato dal Comune di Calci, dal titolo “Dal Miracolo di San Frediano al riscaldamento globale: il clima tra passato, presente e futuro”, aperto ai cittadini, invitando a parlare dell’argomento il Prof. Giovanni Zanchetta del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa. L’intervento prenderà spunto da uno studio condotto recentemente da una equipe internazionale guidata proprio dall’Università di Pisa per ricostruire il clima al tempo del famoso Miracolo di San Frediano con la deviazione del Fiume Serchio nel VI d.c., basato sullo studio di concrezioni di grotta, dal quale è possibile comprendere come i cambiamenti climatici sono frequenti nella storia dell’umanità, per arrivare a capire come l’attuale riscaldamento, sulla base di quello che ci possono raccontare gli archivi passati, potrebbe rappresentare solo l’inizio di un riscaldamento molto più consistente dalle conseguenze imprevedibili.

CONDIVIDI