LETTERA DEL MESE DI GIUGNO

(I circoli professionali)

   Carissimi Amiche ed Amici,

i circoli professionali da noi sono pressoché sconosciuti. Eppure potrebbe essere una forma di aggregazione, dettata non da competizione ma da spirito di amicizia, fra rotariani quindi fra persone già in qualche misura selezionate, aventi una grande affinità formativa nel presupposto che in tal modo possano, magari con attività da tempo libero, migliorare nello sviluppo professionale. Sembra una buona idea e allora perché da noi non funziona, mentre in altri luoghi, tipicamente nel mondo anglosassone, i circoli sono molto praticati?

Forse perché, in fondo, il sentimento dell’amicizia prescinde dalle affinità professionali.
È vero che il Rotary è nato anche per parlare di affari, ma nella nostra realtà penso che non sia mai stato così; certamente non lo è stato nei tempi recenti.
E allora accontentiamoci di rafforzare l’amicizia nei club ricordando che essa è la roccia sulla quale Paul Harris fondò il Rotary perché essa, se vera e genuina, è anche madre di quella tolleranza che è il cemento che lo ha tenuto insieme per così tanto tempo.
Introdotto così il tema di questo mese, viene subito una forte tentazione di fare un bilancio di questo anno 2012-2013, ma non cedo ad essa perché la sede naturale per fare ciò sarà il Congresso che si terrà fra pochi giorni ed al quale conto di vedervi tutti.
Qui posso solo chiedermi cosa sono stato in grado di dare e viceversa quanto ho ricevuto e, senza ombra di dubbio, devo riconoscere che il bilancio è certamente in mio favore e di ciò resterò grato a tutti gli amici che ho incontrato, agli organizzatori delle manifestazioni alle quali ho partecipato, ai Presidenti che con grande entusiasmo mi hanno illustrato i molti progetti in cantiere e soprattutto ai giovani che hanno dato vita ad un anno che resterà ben impresso nella mia memoria.
Con questa lettera si chiude un appuntamento che ci ha tenuto, in un certo senso, legati nella nostra comune militanza ad un’associazione alla quale abbiamo volontariamente deciso di dedicare parte del nostro tempo.

Il mio grande privilegio, nel ruolo di Governatore, è stato quello di avere vissuto questa comune militanza da una posizione unica che ha ampiamente compensato la fatica di immergermi nella vita di un Distretto che, con i suoi 104 club, è dislocato in un territorio che da Brescello a Pitigliano dista ben 400 km.

Franco Angotti

DG 2012-2013
Distretto 2070

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