Cari Rotariani e Rotariane del Distretto 2070,

e qui siamo! Settembre, il mese delle attività giovanili.

L’esperienza non si trasfonde da una persona all’altra: ogni essere umano fa la sua esperienza e la confronta con ciò che di quell’evento gli altri gli hanno parlato. Il tutto messo insieme diventa la “propria esperienza” delle cose e forma la personalità individuale. Esempio: potete dire ad un bambino cento volte che il fuoco brucia. Crederà a ciò e lo farà proprio come bagaglio personale di esperienza solo dopo aver avvicinato un dito ad una fiamma e magari essersi bruciato. Dove sta il punto cruciale o di “repere”? Nel fatto che in questo procedere gli adulti che stanno intorno al giovane devono essere a conoscenza dei loro doveri e responsabilità nel processo primario dell’informazione-formazione. Cioè:

1) debbono farsi carico di fare informazione (cosa molto impegnativa, spesso elusa),

2) debbono svolgere un’informazione continua, corretta (cosa difficile perché spesso si tende a fare informazione egoistica, di parte, o, addirittura, settaria) e soprattutto culturalmente valida.

Credo che sia a tutti noto che il livello culturale dell’ambiente in cui si cresce e la quantità-qualità degli stimoli ricevuti siano valori importanti nel determinare lo sviluppo mentale dei giovani.
“I giovani sono il nostro futuro”, quanti lo dicono e quante volte lo avete sentito negli eventi rotariani e non. Nessuno si meravigli! L’ho detto già in mille modi e lo ripeto nell’idea che repetita iuvant e che le gocce scavano le pietre: l’asserzione suddetta oggi è ipocrita e non risponde alla realtà. Chi la usa sta facendo un’operazione di trasferimento delle proprie responsabilità e di “captatio benevolentiae” nel confronto dei giovani. Il futuro dei giovani siamo noi adulti. Questa è la verità nel senso che se noi avremo dato ai giovani buoni esempi e corrette informazioni con dedizione e passione, i giovani saranno il futuro di sé stessi ed anche il nostro.
La società in generale deve imparare che esiste un rapporto dare/avere anche nel’educazione e che oggi si rischia il fenomeno della regressione comportamentale e culturale delle nuove generazioni. Esagerato? Il numero dei così detti “né né” cioè dei giovani che non studiano e non lavorano è in Italia in uno spaventoso continuo aumento. Che faranno questi giovani nel futuro? Accattonaggio, torneranno a vivere di caccia e pesca, molto più facilmente della pensione dei genitori e dei nonni? E come si passeranno il tempo? Ballando, cantando, bevendo, sniffando? Regressione. appunto.
Certo, è molto più difficile per gli adulti impegnarsi nel creare generazioni di giovani preparati a credere nel merito, nell’impegno personale e civile, nella comprensione dei diritti di tutti e delle necessità di quelli che hanno meno degli altri. Ecco perché nel mese delle attività giovanili chiedo agli adulti di guardare dentro sé stessi e di chiedersi se tutti facciamo abbastanza per la formazione delle nuove generazioni.

Le generazioni cresciute nella “bambagia” si arrenano spesso nelle prime, anche semplici difficoltà e cercano “rinforzi” esterni. Ai giovani dico di cercare in sé stessi la forza di contrastare le difficoltà della vita: il nostro cervello ha un’infinità di risorse che chiedono solo di essere attivate, imparate ad usarle quando siete in difficoltà.

Ciò che ho detto in generale vale anche per il rapporto Rotary/Rotaract-Interact: il Club padrino non abbandoni a sé stesso il Rotaract-Interact che ha generato.

Da parte loro, Rotaract e Interact devono operare in autonomia e fare le proprie esperienze senza dimenticare di fare almeno due cose:

a) chiedere consiglio ai Rotariani “di buon carattere” e di “buona formazione professionale”,

b) fare molta attenzione perché c’è sempre qualcuno, nella vita civile e anche nel Rotary, che ama utilizzare il prossimo per i propri fini personali.   

Ed infine, la cosa principale da insegnare ai giovani è la capacità di discernere tra il bene ed il male. Si chiama etica. Quando un giovane impara che cosa è l’etica e la fa propria, diviene per sempre un buon cittadino ed eventualmente un buon interactiano, rotaractino,rotariano.

Un caro saluto
Mario

1 Settembre 2009

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