Cari Rotariani e Rotariane del Distretto 2070,

nel mese dedicato all’attività professionale, il mio pensiero corre al padre fondatore Paul Harris il quale volle accanto a sé, avvocato, un commerciante di carbone, un ingegnere minerario ed un sarto.

Amici sì, ma soprattutto rappresentanti di diverse professioni in modo da essere di “arricchimento” l’un l’altro. Grande Paul Harris! Non si fece nominare primo Presidente ma nominò uno dei suoi amici. Il moto “servire al di sopra di sé stessi” non poteva essere che una conseguenza.
Immagino che voi tutti, amici rotariani, abbiate fatto vostro tale concetto. Il tutto però non è scontato. Qualcuno ha detto “è più bello dare che ricevere”. Fantastico, ma non è così scontato. Basta guardarsi intorno tutti i giorni.
Il R.I. ci ricorda sulla stampa rotariana e sul sito web la necessità di aumentare l’effettivo cooptando in ogni Club i rappresentanti delle professioni non ancora presenti, i giovani e le donne. Queste ultime rappresentano nella realtà della società di oggi un fattore importante di crescita dinamica alla quale il Rotary deve guardare con attenzione.

Vorrei essere chiaro: il Rotary sulla falsa riga del libero arbitrio non dice di scegliere le persone sulla base del loro credo politico o religioso, sulla base dell’appartenenza ad un genere o a un’etnia. Ne consegue che il Rotary non discrimina né in senso positivo né negativo privilegiando questo o quello. Nella sua rappresentatività di tutte le componenti più importanti nella comunità locale, aggiungo io, si guardi sempre alla qualità e non alla quantità, al merito e non alla sola amicizia, al carattere delle persone e non solo alla loro importanza sociale, alla loro disponibilità al servizio del Rotary ogni giorno e non solo alla loro presenza nei giorni di festa.

Il vero rotariano è colui che prova disagio quando “non” va al Rotary.
Il Presidente Internazionale J. Kenny ci ricorda che le azioni importanti per la sopravvivenza del Rotary non  vengono fatte negli uffici ad Evanston o altrove ma in ogni singolo Club dal Presidente di turno e da ogni singolo rotariano. Ed ecco di conseguenza perché “il futuro del Rotary è nelle vostre mani”, cari amici rotariani. Come Governatore, potrò soltanto gettare semi, una serata dopo l’altra, in ogni singolo Club con la speranza che nasca “qualche canna di bamboo”. Il resto verrà da solo, visto che il bamboo è una pianta che una volta cresciuta si moltiplica da sola nel terreno.

Nel mese delle attività professionali vorrei che tutti facessero proprio il concetto dell’etica applicabile a tutti i comportamenti umani – etica economica, ambientale, alimentare ecc. Per tutti i cittadini è auspicabile un comportamento etico ma per un rotariano “deve” essere una ”forma mentis”, se no, che rotariano è?
Guadagnare nell’attività professionale è da sempre lecito! Ciò che non è lecito è il non capire che anche gli altri devono trarre vantaggio dalle operazioni in corso. Nessuno chiede miracoli. Io, come madre Teresa di Calcutta, ricordo che “faccio quello che posso, dove sono, con quello che ho”. Immagino che voi farete altrettanto.

Vi aspetto tutti, o quasi, all’IDIR SEFR a Riccione il 24-25 ottobre.

Un caro saluto

Mario

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