Cari Rotariani e Rotariane del Distretto 2070,
  
si chiude con questa lettera il mio impegno di Governatore e con essa si placano le tante gioie e, perché non dirlo, si smussano anche le poche aspettative deluse. Ho detto spesso che il Rotary richiede energia. In fondo che cosa è l’energia?

Niente di più e niente di meno della magica combinazione che la compone, cioè un’alternanza di un segno più e di un segno meno. Quindi la mia esperienza di Governatore è giusto che sia espressione, come tutte le cose umane di questa alternanza. Del resto perfino lo stimolo che si produce nel nostro cervello e che da luogo alle idee della mente richiede una rincorsa continua di  cariche positive e di cariche negative. Il mese di giugno è dedicato ai circoli professionali rotariani che sono accomunati da interessi ricreativi senza vincoli di Club, di Distretto, di Nazionalità. In realtà spesso c’è grande confusione nei rotariani su queste iniziative che stanno tra il ricreativo ed il servizio. A ben vedere ci sono rotariani che incanalano le iniziative delle fellowships verso service per il Rotary ed altre che hanno solo la pura finalità ludica. Queste ultime non hanno a mio parere molto a che fare con il Rotary e potrebbero benissimo essere lasciate ad altre associazioni specifiche. Molte forze rotariane dovrebbero essere incanalate invece nelle Commissioni di volontariato oggi quasi deserte in molti distretti italiani. Nella mia annata ho tentato attraverso la creazione di una Commissione denominata Sport e Tempo Libero di istillare il concetto che si può fare service anche nei momenti di divertimento. La “Crociera dell’Amicizia” ha fruttato 30.000 dollari a favore del progetto PolioPlus, ad esempio, mentre sotto l’egida della Commissione dei Volontari il Distretto ha raccolto più di 20.000 dollari per shelterbox da inviare ad Haiti.

E’ importante convincere il rotariano a dedicare parte del proprio tempo libero al Rotary. Troppo spesso, infatti, l’essere rotariano si ferma all’idea della “beneficienza” e  ahimè troppo spesso anche prima di questa.
La fatica che è necessaria per ottenere contribuzioni modeste alla R.F. (vedi 100 dollari annuali pro capite pari a 1/5 della spesa per un caffè al giorno) è espressione sufficiente della scarsa sensibilità generale sull’argomento. Le difficoltà economiche globali e quelle della R.F. hanno sicuramente acuito il problema. Sono però soddisfatto, malgrado le difficoltà, del risultato raggiunto nelle contribuzioni alla R.F. nelle sue diverse accezioni compresa quella della sfida da 200 milioni di dollari per PolioPlus: siamo vicini al milione di dollari inviati ad Evanston per il 2009-2010. Il Distretto 2070, Distretto della cultura del fare, ha risposto alla mia iniezione di entusiasmo per il Rotary in modo spesso fantastico. I 97 Club del 2009 (divenuti 101 oggi e domani forse di più) hanno messo in atto la mia proposizione “l’anima delle cose sono i fatti. L’anima del Rotary sono i progetti” . I progetti pensati, eseguiti, terminati sono stati in questo grande Distretto centinaia sia sotto l’egida distrettuale che sotto l’egida dei  singoli Club condotti in molti casi da Presidenti fattivi ed illuminati ben coordinati dall’azione degli Assistenti del Governatore.  Il merito è comunque tutto dei rotariani che a volte si crogiolano in un letargo rotariano favorito dalle attività soporifiche di qualche Club ma che sono però ben felici di svegliarsi e di fare cose belle se arriva lo stimolo appropriato ai “decibel” giusti.

Poiché questa è una lettera e non l’enciclopedia Treccani, sono costretto a rimandare tutti, con molti ringraziamenti, alla consultazione dei vari numeri della nostra rivista ROTARY MAGAZINE 2070 per farsi un’idea di quante cose bellissime sono state fatte nei Club e alla consultazione dei siti dei singoli Club. Non voglio cadere nella trappola del ricorrere ai momenti salienti della mia annata. Quel che è fatto è fatto. Nel corso del XXXVIII Congresso Distrettuale appena concluso a Modena, abbiamo iniziato la raccolta dei service fatti dai Club: continuate ad inviare in Segreteria i vostri PowerPoint con le cose più significative fatte nell’anno dai Club. Faremo un DVD finale.

Ho cercato di condividere ciò che la mia mente aveva pensato per questa annata con tutti quelli che hanno capito il mio modo di essere rotariano nell’era di John Kenny. Un’era nella quale il futuro del Rotary non è stato assegnato, come potrebbe essere in un’azienda, ai dirigenti ma, come si conviene in un’associazione di volontariato ad ogni singolo socio a cui va la responsabilità di rappresentare ogni giorno verso l’esterno la miglior essenza del Rotary cioè la capacità di superare sé stessi per aiutare gli altri esercitando onestà, etica ed integrità.

Un caro saluto a tutti. Questo è in realtà un arrivederci poiché confido di incontrarvi di nuovo tutti nel mio futuro di rotariano.
Come ha detto bene un famoso comico americano “Amo il futuro, lo spazio in cui cercherò di restare il più a lungo possibile”. Se vissuto con intelligenza emotiva, il Rotary con le sue finalità e con gli stimoli intellettivi  può “dare vita ai giorni e giorni alla vita”.

Un caloroso ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato con me in questa annata di governatorato.
Mario

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