Carissimi Amiche ed Amici,

l’alfabetizzazione è il presupposto della libertà. Non c’è libertà senza la possibilità di comunicare. Ricordiamoci sempre che l’alfabetizzazione riguarda qualcosa di più del semplice saper leggere e scrivere e cioè riguarda il nostro modo di comunicare all’interno della società. Riguarda le relazioni sociali, le
conoscenze, la lingua, il far di conto e, più in generale, la cultura.
Il problema dell’alfabetizzazione si pone in maniera drammatica
perché ad esso è sempre associata una condizione di grande povertà.

Gli analfabeti e le persone prive delle nozioni basilari di calcolo sono certamente le più vulnerabili e in un certo senso quelle più a rischio.
Nel 2004 vi erano nel mondo circa 774 milioni di adulti analfabeti e si prevede che entro il 2015 il loro numero sarà fortunatamente in leggero calo, cioè 725 milioni (dati UNESCO).

Un dato debolmente positivo.
Inoltre come è noto l’Africa è la regione dove è più alto il numero di persone con insufficienti o inesistenti competenze di lettura e scrittura.
Ma oggi il problema dell’alfabetizzazione si pone anche nel nostropaese e non soltanto nei confronti degli immigrati, se pensiamo che il 5% degli italiani sono analfabeti e ben il 38% legge con difficoltà una scrittura molto semplice. Situazione questa che deve farci riflettere anche sulle conseguenze in termini di
democrazia.
Da qui è evidente la stretta connessione fra alfabetizzazione e pace, tema quindi molto rotariano (è una delle sei aree focus della Fondazione) sul quale i club possono focalizzare la loro attenzione, studiando progetti distrettuali e globali, pensando, se occorre, anche a destinazioni locali, dove è del tutto aperto anche il tema dell’alfabetizzazione informatica.
Si deve riconoscere che molti club sono attivi da tempo su questo
fronte anche col coinvolgimento personale di molti amici.

Penso tuttavia che la riflessione sul tema del mese non è mai troppa.
Un abbraccio.
Franco

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